Patologie trattate

Ragade anale

La ragade anale è una ferita (ulcerazione) lineare dell’ano, generalmente unica e solitamente situata nella parte posteriore. Ha una lunghezza di pochi millimetri. È una patologia relativamente comune nell’età giovanile e adulta con una frequenza pressoché sovrapponibile nei due sessi. Nelle donne può localizzarsi con percentuale maggiore in sede anteriore. Si distingue una ragade acuta ed una cronica. La differenza è legata alla durata nel tempo ed alla caratteristiche dell’ulcera.

Ragadi localizzate in altre sedi anali devono far pensare ad altre patologie intestinali e prime fra tutte la malattia di Crohn.

Le cause di questa patologia non sono state interamente chiarite. È più frequente in persone che soffrono di stitichezza e che emettono feci dure e voluminose Tuttavia la ragade può verificarsi in caso di diarrea prolungata. Anche situazioni di “stress” possono essere alla base di questa patologia.

Sintomatologia

Il dolore è il sintomo più frequente. Compare caratteristicamente ad ogni defecazione, spesso inizia al momento della defecazione stessa e tende poi a durare da alcuni minuti fino a diverse ore dopo l'evacuazione. In situazioni estreme il dolore è così intenso che il paziente cerca di rinviare l’evacuazione. Non raramente si associa prurito. Alcuni pazienti riferiscono di trovare tracce di sangue sulla carta igienica oppure di notare la perdita di qualche goccia di sangue rosso vivo durante la defecazione.

Terapia medica

Un’alta percentuale di ragadi anali guarisce spontaneamente con aggiustamenti di tipo igienico-alimentare.

Ultimamente buoni risultati si sono ottenuti con l’applicazione locale di creme alla nitroglicerina, nifedipina, calcio antagonisti o con l'uso di dilatatori anali a caldo mentre la chirurgia va riservata solo ai casi refrattari alla terapia conservativa.

Terapia chirurgica

Il trattamento chirurgico di scelta è la sfinterotomia interna laterale cioè la sezione di una piccola porzione di uno dei muscoli anali (sfintere anale interno). Così facendo si riduce lo spasmo con conseguente riduzione della pressione del canale anale che favorisce la guarigione della ragade e previene il dolore e lo spasmo che interferiscono con la guarigione.

Questo intervento raramente altera la capacità di controllare le feci o i gas e può essere eseguito con un ricovero ospedaliero di un giorno o, in casi selezionati, ambulatorialmente.

Il dolore legato alla sfinterotomia è solitamente lieve ed è spesso inferiore a quello causato dalla stessa ragade ed i pazienti nei giorni successivi migliorano fino ad un rapido ritorno alle proprie attività quotidiane.

Altri interventi come l’asportazione o la cauterizzazione della ragade non ottengono lo stesso successo e vengono presi in considerazione solo in casi particolari.

Più raramente vengono eseguite delle plastiche anali con lo scopo di ricoprire con cute sana la zona della ragade.

Attività diagnostica

La diagnosi viene fatta sulla base della storia clinica e mediante l'ispezione della regione alla quale segue l'esplorazione digitale dell’ano e del retto compatibilmente con il dolore del paziente. L'anoscopia e la rettoscopia, se fattibili, completano l’esame clinico.

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